In attuazione dell’Accordo stipulato il 10 settembre 2015 fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale per l’utilizzo del riparto destinato agli Enti Locali del “Fondo per le Politiche Giovanili”, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha pubblicato l’Avviso Pubblico “ReStart” per la presentazione di proposte progettuali di innovazione sociale, prevenzione e contrasto al disagio giovanile rivolto, tra l’altro, alle Province, in quanto Enti di Area Vasta, con Comuni colpiti dagli eccezionali eventi sismici e atmosferici.
La proposta progettuale persegue i seguenti obiettivi di fondo:
puntare alla costruzione di un modello di sviluppo del territorio mediante coinvolgimento dei giovani beneficiari in iniziative innovative e di inclusione, sia dal punto di vista sociale che economico;
considerare l’innovazione sociale quale modalità di espressione di un protagonismo positivo che ribalti la condizione delle nuove generazioni da escluse in un mondo che cambia (chiedendo protezione dai rischi) a risorse principali per far cambiare il mondo nella direzione desiderata (creando nuove opportunità);
puntare sullo sviluppo dell’intraprendenza, sulla combinazione virtuosa tra manualità e creatività, ma anche sull’incentivo a migliorare continuamente le proprie competenze oltre il percorso formativo di base;
orientare le proposte di attivazione dei giovani sulle caratteristiche e le priorità di sviluppo del territorio di riferimento, stimolando una relazione positiva fra la costruzione del proprio futuro e il contributo di miglioramento del contesto nel quale si vive
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Il cuore di Rieti
Il centro di Rieti sorge a un’altitudine di 405 m s.l.m. su una piccola altura nell’angolo sud-est della pianura denominata Piana Reatina, ai piedi dei colli San Mauro (o dei Cappuccini), Sant’Antonio al Monte e Monte Belvedere. La piana si estende per circa 90 km² ed è racchiusa dai Monti Reatini (tra cui il Monte Terminillo) ad est, dai Monti Sabini ad ovest ed è tagliata dal fiume Velino che riceve in essa le acque dei fiumi Salto e Turano.
L’estensione dell’antico Lacus Velinus
La piana anticamente era occupata dalle acque del Lacus Velinus; fu bonificata in età romana aprendo un varco tra il calcare accumulatosi nei secoli presso Marmore, generando così l’omonima cascata. Di questo lago restano specchi d’acqua minori: il lago di Piediluco (provincia di Terni), quello di Ventina e i laghi Lungo e di Ripasottile, gli ultimi due protetti dall’omonima riserva naturale.Post Views: 146 -
Le Cime di Leonessa
Il territorio comunale di Leonessa è posto nel Lazio orientale, in Sabina, lungo il versante settentrionale del Terminillo e la Val Leonina (o Vallonina) discendente dalla Sella di Leonessa, allungandosi poi sull’omonimo altopiano di Leonessa fino al confine con l’Umbria con il territorio del comune di Monteleone di Spoleto e Cascia; comprende anche il monte di Cambio, alto 2.081 m s.l.m. e il Monte Tilia e vi scorre il fiume Corno.
Leonessa fu fondata nel 1278 con la fusione di vari castelli preesistenti, nell’altipiano alle falde del monte Tilia. Ai margini settentrionali dell’altopiano si fissò, già sul finire del XII secolo, la linea pedemontana di confine tra Stato della Chiesa e Regno di Napoli, ad ognuno dei quali fece capo un gruppo di castelli. Tale fondazione va inquadrata nei procedimenti di sinecismo o di incastellazione che, soprattutto in Abruzzo nei secoli XIII-XIV furono all’origine di molti agglomerati.
Nei secoli XV-XVI fiorirono le industrie, principalmente quella laniera, che trovò sbocchi in numerosi centri commerciali, dai mercati di Farfa a quelli di Ascoli Piceno. In seguito l’arte della lana volse al declino, pur continuando ad assorbire una considerevole parte dell’artigianato locale. Nel corso del ‘500 Leonessa venne infeudata a Margherita d’Austria, figlia di Carlo V, la quale la portò in dote ai Farnese. La situazione economica ebbe un grave colpo in seguito ai violenti terremoti del 1703, nei quali rimasero distrutti molti edifici pubblici e numerose frazioni.
Fino al 1860 fu un comune compreso nel Regno delle Due Sicilie, fino a quando non fu occupato dal Regno di Sardegna, che nel 1861 prese il nome di Regno d’Italia. Già prima era libera università. Nel 1927 passò dalla provincia dell’Aquila, ricompresa nello storico circondario di Cittaducale, a quella neoistituita di Rieti, appartenente al Lazio anziché all’Abruzzo . Dopo l’8 settembre, la zona di Leonessa fu interessato da un forte movimento partigiano, e il 16 marzo 1944 il paese e le frazioni circostanti vennero occupate dai partigiani della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci, e inglobate in una zona libera che andava dalla Valnerina a Norcia e a Leonessa, con al centro Cascia. A ciò seguì una forte reazione da parte dell’esercito tedesco, che attaccò in forze la zona. Leonessa pagò un alto prezzo di sangue, quando tra il 2 e il 7 aprile si susseguirono una serie di stragi (la Strage di Leonessa) in cui vennero trucidati 51 civili, tra cui il parroco Don Concezio Chiaretti.
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Associazione Underground
The Big Oxmox advised her not to do so, because there were thousands of bad Commas, wild Question.